Elementi e funzionamento dell’impianto frenante

Il corretto funzionamento dell’impianto frenante di una vettura è quanto di più importante possa esistere a proposito di sicurezza e prevenzione degli incidenti stradali. Mantenere in piena efficienza questo apparato di organi deputati a provvedere al rallentamento rapido di una vettura in movimento, infatti, rappresenta un obbligo, oltre che una necessità, affinchè ogni guidatore possa garantire elevati standard di sicurezza di marcia tanto a sé stesso quanto a tutti i passeggeri del suo veicolo. Naturalmente, la piena efficienza dei freni gioca un ruolo molto importante anche per la salvaguardia e la sicurezza di tutti gli altri utenti della strada, siano essi pedoni, ciclisti, motociclisti o automobilisti: un’auto non in grado di frenare adeguatamente, infatti, potrebbe scomporsi in maniera tale da rendersi incontrollabile diventando di conseguenza un’ovvia minaccia per l’incolumità di tutti. Un’auto con i freni particolarmente usurati, invece, tende ad allungare i suoi spazi di arresto di parecchi metri, rendendo di fatto più difficile ed improbabile al guidatore la possibilità di produrre con la frenata un rallentamento tale da impedire un incidente.

I freni di un’automobile sfruttano il principio di incompribilità dei liquidi per dare adito ad una reazione che spinge le ganasce o le pinze di cui è dotata la vettura per fare presa sui freni e rallentare di conseguenza il moto delle ruote. Infatti, quando si aziona il pedale del freno, il liquido contenuto nei vari tubi che collegano il comando agli organi deputati alla frenata viene spinto verso le ruote, innescando il movimento delle pinze o delle ganasce, dispositivi meccanici che ‘’abbracciano’’ il disco dei freni (che è imperniato alle ruote) sfruttando l’attrito generato dall’azione della pasticche.

Come mantenere efficienti i freni

Per mantenere efficienti a lungo i freni è fondamentale adoperare uno stile di guida tranquillo che non sovraccarichi di lavoro l’impianto frenante della propria vettura. Uno dei mal vezzi più diffusi coinvolge moltissimi automobilisti, i quali sono spesso soliti ad accelerare fino a pochi metri prima di uno Stop o di un semaforo; invece, nel caso in cui la guida ponesse di fronte ad una frenata preventivabile e non improvvisa, è sempre il caso di decelerare anzitempo procedendo per inerzia. Questo piccolo accorgimento consente di far perdere velocità autonomamente al veicolo e di richiedere un minor sforzo all’impianto frenante. Tale manovra, inoltre, consente di risparmiare anche un po’ di carburante, cosa che, visto il continuo aumento di prezzo dei combustibili, non può che far bene.

I vari tipi di freno

In ambito automobilistico esistono, di fatto, due sole grandi categorie di freni, usate generalmente da tutte le auto di recente progettazione: i freni a disco e quelli a tamburo. Questi ultimi rispondono ad una tecnologia più vecchia ma non ancora del tutto superata. I freni a tamburo sono ancora utilizzati sulle ruote posteriori di alcune delle vetture più piccole e sugli allestimenti più economici delle vetture di gamma media.

L’elemento costitutivo del freno a tamburo è un cilindro che tende a ruotare in maniera solidale alla ruota (tale cilindro è detto appunto ‘’tamburo’’) e da una o più ganasce (chiamate anche ‘’ceppi’’) sulle quali è collocato il materiale d’attrito. Azionando il pedale del freno si innesca una reazione con la quale il liquido dei freni scorre all’interno dei tubicini dell’impianto, passa dai cilindri e muove le ganasce della vettura, che a loro volta pressano il tamburo rallentando di conseguenza la corsa della ruota.

Un sistema molto simile è utilizzato per il funzionamento dei freni a disco. Questi ultimi, però, invece del tamburo presentano un disco metallico (spesso forato per dissipare il calore) e,  in luogo delle ganasce, le più performanti pinze.

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