Anna Karenina – Lev Tolstoj

Se nell’immaginario del lettore esiste uno scambio tra immagini cinematografiche e lettura di un testo, rimane indelebile nella nostra memoria una delle scene più celebri del romanzo: la tormenta di neve che colpisce il convoglio ferroviario su cui Anna Karenina sta viaggiando. Ma se la Rai in bianco e nero trasmetteva Tolstoj pensando che “non fummo fatti per vivere come bestie”, oggi è difficile che le nuove generazioni si accostino di propria iniziativa alla lettura quello che è senza dubbio uno dei più grandi capolavori della letteratura mondiale.

E sempre ricorrendo a quel ricordo in bianco e nero per noi Anna Karenina ha il volto della bellissima Lea Massari che la interpretò in modo magnifico, diretta da quello straordinario regista che fu Sergio Bolchi.

Crediamo che si faccia un torto a Lev Tolstoj definire “Anna Karenina” un romanzo d’amore, ma al centro del racconto vi è la storia d’amore fra Anna Karénina e il conte Vrònskij e, sullo sfondo, le storie d’amore di due altre coppie: quella di Kitti e Lévin e quella di Dolly e Stephàn Oblònskij; sotto questo profilo Anna Karenina è il romanzo di donne che amano degli uomini e di uomini che vivono quell’amore con un’intensità che diventa quella di ogni tempo al punto che tutte le storie narrate assurgono ad emblema dell’amore che anima ogni rapporto tra un uomo e una donna, ovunque e sempre.

L’8 marzo era la festa della donna, nessuno ha citato Anna Karénina eppure Anna è la quintessenza della donna, di una donna che va incontro ad un destino tragico a cui fa da contraltare la storia di Kitty che, invece, alla fine riesce a trovare una strada che dia senso ad un’esistenza che, almeno nella parte iniziale, presentava dei caratteri comuni a quella di Anna.

Anna sotto un certo punto di vista è scandalosa (e scandalo questo romanzo ne creò molto) perché è una donna sposata che conosce un uomo, il conte Vrònskij e se ne innamora; è durante un ballo che scocca la scintilla, ed è proprio in quell’occasione che si incominciano ad insinuare tutta una serie si complicità che saranno l’inizio di una storia tormentata dall’esito tragico e commovente.

Anna Karénina è un simbolo di molte donne perché come molte di loro vive una vita matrimoniale insoddisfacente, il marito è un esponente della burocrazia zarista, freddo e cinico, è esattamente il contrario del conte Vrònskij ed Anna quando se ne innamora non ha remore a lasciare la vita piatta matrimoniale provocando uno scandalo dalle inimmaginabili conseguenze.
Cos’è quindi la molla che fa scattare quella decisione che potremmo con molta superficialità definire improvvida”? L’insoddisfazione.
Ma anche la storia tra Anna e il conte Vrònskij non può essere serena, entrambi si rendono conto che la loro non può continuare ad essere una relazione clandestina fino a quando l’esito della storia è drammatica: Anna la donna che ha amato decide di farla finita e si getta sotto un treno.

ANNA L’ADULTERA

Lev Tolstoj è un gigante della letteratura e un campione dell’indagine psicologica, ci presenta all’inizio una donna serena che vive la vita matrimoniale con apparente serenità; ha un uomo importante che sembra stimare, ha un figlio, fa parte di una classe agiata, ma non ha l’amore. Non ha quell’amore fatto di un turbinio di sentimenti e di sensazioni fisiche che solo una relazione intensa può dare.
Quando decide di vivere l’adulterio, sembra quasi subirlo, prova vergogna, inquietudine, vorrebbe vivere la propria femminilità libera senza remore ma sono propri i freni sociali che la bloccano.
Qual’è la morale? Forse che fuori dal matrimonio c’è solo vergogna e rimorso? Se si legge la biografia di Tolstoij non sembra che questo sia lo spirito che anima il romanzo, Tolstoj abbandonò la famiglia dopo che contrasti insanabili con la moglie lo avevano profondamente lacerato. La sua decisione non fu però dovuta all’inizio di un’altra relazione e, per quel che ne sappiamo, pagò anche lui a caro prezzo la sua scelta finendo col vivere solo, povero e ignorato da tutti.

LA MORTE DI ANNA

E’ un “pezzo” di letteratura straordinaria, Tolstoj con la capacità descrittiva dei grandi scrittori riesce a condensare in poche righe tutto quello che passava nella mente di Anna prima di prendere la tragica decisione, vale la pena riportare un brano di quel celebre episodio e leggerlo:

“Ed esattamente nel momento in cui il tratto di mezzo fra le ruote giunse alla sua altezza, ella gettò indietro il sacchetto rosso e con un movimento leggero, come preparandosi ad alzarsi subito, si lasciò cadere in ginocchio. Ed in quell’attimo stesso inorridì di quel che faceva. “Dove sono? che faccio? perché?” Voleva sollevarsi, piegarsi indietro, ma qualcosa di enorme, d’inesorabile le dette una spinta nel capo e la trascinò per la schiena……e si spense per sempre”.

* Tra le varie edizioni presenti in commercio consigliamo quella curata e tradotta da Leone Ginzburg e più volte edita da Einaudi. E’ la migliore.

Un grande libro che sta tra i fuori quota…guarda dall’alto quelli che alcuni chiamano romanzi.

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